La nazionale italiana di basket 3X3 femminile ha visto interrompersi il suo percorso in semifinale alle Women’s Series Finals di Hangzhou, in Cina. Nonostante una prestazione complessiva di alto livello, le azzurre sono state fermate dalla Francia con il punteggio di 15-11, mancando per un soffio l’accesso alla finalissima.
Il cammino dell’Italia nel torneo è stato caratterizzato da una notevole dimostrazione di forza nel girone eliminatorio. Dopo un esordio difficoltoso contro la Spagna, la squadra ha reagito con determinazione, inanellando due vittorie consecutive contro la Cina Under 24 e il Canada. Questi risultati hanno permesso alle azzurre di conquistare il primo posto nel girone, guadagnando l’accesso diretto alle semifinali.
Tra le protagoniste di questa avventura cinese spicca Laura Spreafico, talentuosa cestista lariana, che ha contribuito alla causa azzurra con una prestazione solida in semifinale, mettendo a referto 1 punto. La sua presenza in campo ha rappresentato un valore aggiunto per la squadra italiana, confermando le qualità che l’hanno portata a vestire la maglia della nazionale.
La sconfitta in semifinale, seppur amara, non offusca il brillante percorso compiuto dalle azzurre in questo torneo di alto livello. L’esperienza maturata a Hangzhou rappresenta un importante banco di prova per l’Italia 3X3, offrendo preziosi spunti di riflessione per il futuro.
Ora, con il ritorno in patria all’orizzonte, lo staff tecnico e le giocatrici avranno l’opportunità di analizzare nel dettaglio questa partecipazione internazionale. L’obiettivo sarà quello di trarre insegnamenti costruttivi da questa competizione, individuando aree di miglioramento e strategie per affrontare le prossime sfide con rinnovata determinazione.
Il risultato ottenuto alle Women’s Series Finals conferma il potenziale della nazionale italiana di basket 3X3 femminile. Nonostante la delusione per la mancata finale, le azzurre hanno dimostrato di poter competere ai massimi livelli, ponendo solide basi per i futuri impegni internazionali.
